mercoledì 4 aprile 2012

cronache dal portofranco - i prof

e poi ci sono i prof.
tipo la prof di latino.
piccola come un puffo passo da mastino sembra uscire dritta dritta dal de bello gallico che però lo capisci subito che invece è una che il cuore non lo butta oltre la siepe. no lei lo butta direttamente otto ettari più in là.
tutta diversa da quella suorina anche lei piccolina tutta grigia nel suo velo occhialetti tondi e musino da scoiattolo. la vedi dolce piccolina indifesa e ti verrebbe da scortarla ogni volta che la vedi camminare in quei corridoi tra gruppi di ragazzotti e ragazzotte figli degli omogeneizzati e di quartieri periferici. finché un pomeriggio la becchi alle prese con due "armadi" indiani che devono imparare l'italiano e non c'han voglia di capire cosa vuol dire dinoccolato. la vedi lì in piedi in mezzo alla stanza, e come Mosè la senti tuonare il suo anatema: "santo demonio, guardate e imparate cosa vuol dire dinoccolato" ed eccola deambulare per la stanza molleggiata come un celentano.
e così ti vien da sorridere. anzi no ti viene anche un po' da ridere. ma quelle risate belle, eh, non quelle di scherno. le risate di allegria vera. leggere e gratuite. una sana risata di quelle che vengono dal cuore e ti fan dire che beh in fondo, gli uomini sono gli essere più soprprendenti al mondo e che basterebbe sedersi e prendersi il tempo di guardare per vedersi scorrere davanti agli occhi un romanzo.

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