2 ottobre
Il centro diurno Point d’Eau è dietro il mercato in mezzo
al mercato assurdamente piccolo rifugio in un ginepraio di odori di genti escrementi
e rifiuti.
guardiano all’ingresso. ma la porta è aperta. si entra
e si esce quando si vuole. E c’è anche qualche letto per i più piccoli, per
passare anche la notte, qui.c’è jahisse, ragazzetta magra come un chiodo con una camiciola rossa attillata che la rende ancor più smilza. Faccia da scugnizzo, modi da teppista. Si avvicina ti sfida la guardi sostieni lo sguardo si ammorbidisce. In fondo, è lì perché ha voluto entrarci lei. Perché è sola e perché dio solo sa che cosa le dà quello sguardo di lama.
Ma non c’è solo jahisse. C’è quello che ha passato una notte da drogato, la ragazzina fatta di valium da avere persino le guance gonfie. C’è il piccoletto che ha perso la mamma sul fiume congo, che poi scopri che è epilettico e allora forse la mamma lo ha proprio abbandonato ma lui non lo sa, è disperato e solo e basta. C’è quello che non è buono e nemmeno bravo ma ha fatto a botte, gli han tagliato la faccia con un rasoio e adesso ha paura una fottuta paura, insieme a una cicatrice che va dal mento alla fronte. tutti qui dentro, tutti insieme, dove si lavano via gli orrori e si ritorna a essere, a cercare di essere, un po’ bambini.
A Point d’Eau puoi passarci la giornata, puoi tornarci
tutti i giorni, puoi venirci per un pasto e restarci per lavarti. E quelle
persone di colore come loro pallide come noi volontari del mondo di lassù,
diventano papà mamme una mano da prendere e non lasciare anche se hai 14 anni e
sei alto più di loro. Mani che ti danno una carezza che ti sgridano quando c’è
bisogno che ti nutrono e ti mettono a studiare, che ti lavano i vestiti sporchi
e che ti sgridano perché cambiare non è facile e neanche istantaneo e oggi hai
dato un calcio alla ragazzina che da un mese aspetta un figlio.
5 commenti:
Anche se non ci sono fotografie, le tue parole descrivono così bene il degrado, la miseria, il caos, gli sguardi e le anime che posso visualizzarle.
vai cosi biggì leggo queste tue righe nel ora di pranzo ,ed il boccone stenta a scendere ,mi sembra di farti un torto .....ma vai cosi biggì!!!!!
Poche parole lette da quassù sono sufficienti a rimetterci coi piedi per terra. Giusto il tempo di un brivido. Per poi riprendere la nostra insensata corsa verso non si sa dove…
Socio
danny in Repubblica Democratica del Congo non si possono fare foto all'aperto. ne ho fatte un sacco nei centri, ai ragazzi ma da qui è difficile, la connessione va a criceti!!!
GRAZIE A TUTTI!!!
Nei loro occhi grandi scorre un fiume Biggì. Come lo Nzere, "il fiume che inghiotte altri fiumi", scorre placido e distruttore fra le pieghe di foreste, villaggi e città, così quegli occhi che inghiottono altri occhi scorrono placidi e distruttori tra le pieghe di un'infanzia mai stata, di un'innocenza mai regalata. Di quell'altro futuro che sembra non arrivare mai.
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