7 ore di volo dal Mondo di Lassù e in un attimo sei sopra
al fiume congo.
Kinshasa aeroporto di polvere, caldo, umido, un casino di
casino, bagagli su umani su bagagli. ogni tanto, spesso, macchie scure di polizia
esercito mitra corpi accasciati stancamente –falsamente- su seggiole
sgangherate sguardi bui scuri di superiorità acquisita con una divisa che
riscatta una vita di miseria.
Fra Mauro* ci aspetta con il suo vecchio stanco stoico
furgone vw carico zeppo di ragazzini ex
ragazzi di strada ora ragazzi del centro di ospitalità Maison Saint Joseph.
e certo, che hanno il terrore della polizia. hanno il
terrore di finire come i cani presi al cappio e buttati in qualche schifo di buco
dove se va bene ne escono con la tubercolosi. Fra Mauro li avvisa: in aeroporto
non state mai da soli, sempre in gruppo. E non dite che siete ragazzi di
strada, mi raccomando. Arriva il poliziotto, due, tre. Mitra in vista sguardo duro: chi siete cosa
fate. È un attimo. Si inventano una storia una favola il sogno
di bambino. Si inventano di essere una squadra di calcio e la inventano così
vera -vera come la paura di esser presi- che ci credono davvero e ci credono
anche quelli dell’esercito. Ok andate ora però, via, sciò.
E qui arriviamo noi. il furgoncino inghiotte 100 chili di
borsoni di medicinali magliette pantaloncini pastelli colori. Ogni ragazzino
una borsa, alcuni in coppia, uno apre il corteo, due lo fiancheggiano. Tutti vogliono
sapere i nomi e dire i loro. L’importanza dell’identità perduta.
*Fratello Mauro Cecchinato: responsabile dei centri di Kinshasa dell'Opera Don Guanella dedicati ai bambini di strada.
1 commento:
"Ci vedrete alla frontiera
con la macchina bloccata
ma lui ce l'avrà fatta
la musica è passata!"
Go socia go!
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