lunedì 1 ottobre 2012

Missione Kinshasa - dell'arrivo


7 ore di volo dal Mondo di Lassù e in un attimo sei sopra al fiume congo.
Kinshasa aeroporto di polvere, caldo, umido, un casino di casino, bagagli su umani su bagagli. ogni tanto, spesso, macchie scure di polizia esercito mitra corpi accasciati stancamente –falsamente- su seggiole sgangherate sguardi bui scuri di superiorità acquisita con una divisa che riscatta una vita di miseria.

Fra Mauro* ci aspetta con il suo vecchio stanco stoico furgone vw carico zeppo di ragazzini  ex ragazzi di strada ora ragazzi del centro di ospitalità Maison Saint Joseph.
e certo, che hanno il terrore della polizia. hanno il terrore di finire come i cani presi al cappio e buttati in qualche schifo di buco dove se va bene ne escono con la tubercolosi. Fra Mauro li avvisa: in aeroporto non state mai da soli, sempre in gruppo. E non dite che siete ragazzi di strada, mi raccomando. Arriva il poliziotto, due, tre.  Mitra in vista sguardo duro: chi siete cosa fate. È un attimo. Si inventano una storia una favola il sogno di bambino. Si inventano di essere una squadra di calcio e la inventano così vera -vera come la paura di esser presi- che ci credono davvero e ci credono anche quelli dell’esercito. Ok andate ora però, via, sciò.

E qui arriviamo noi. il furgoncino inghiotte 100 chili di borsoni di medicinali magliette pantaloncini pastelli colori. Ogni ragazzino una borsa, alcuni in coppia, uno apre il corteo, due lo fiancheggiano. Tutti vogliono sapere i nomi e dire i loro. L’importanza dell’identità perduta.

 Si parte, il vecchio bolso stoico vw annaspa su un minuscolo dosso, poi si immette deciso sulla strada tra camion in contromano e pedoni in corsia di sorpasso.


*Fratello Mauro Cecchinato: responsabile dei centri di Kinshasa dell'Opera Don Guanella dedicati ai bambini di strada. 
 
 
 
 
 

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Ci vedrete alla frontiera
con la macchina bloccata
ma lui ce l'avrà fatta
la musica è passata!"
Go socia go!