giovedì 4 ottobre 2012

missione Kinshasa - vado un attimo in centro

Vado un attimo in centro. Nel centro di una città di 12 milioni di abitanti che si distende per 200 chilometri. non c’è via con scritto sopra cos’è. non esiste una cartina che sia uguale all’altra. I taxi collettivi si incrociano in corse stralunate da sud a nord, dagli slums ai giardini chiusi delle ambasciate.

in giro si vede un sacco di polizia perché a ottobre c’è il festival della francofonia e verrà anche holllande. evento di porestigio per la città. sissignori,  siete nella più grande città francofona al mondo. più grande di parigi. più grande di montreal.  persino più grande di parigi e montreal insieme.
i grandi boulevard non sono meglio delle periferie di Matete o Lemba. sì certo c’è pulizia e ordine e grandi boulevard che sembra di essere sui champs elysées. ma lo squallore è infinito. cemento e puzza di gas di scarico e grattacieli di ferro e grigio a picco sullo smog e sui negozi di diamanti del centro. sfilano cortei a sirene spiegate, una testa bianca sul sedile posteriore capelli cotonati e occhiali finto gucci.
fa caldo e sul taxi collettivo ti sembra di scioglierti insieme alla puzza di gasolio e nafta e carburatori mai puliti. il solito imbottigliamento dell’ora di punta. c’è così tanto smog che non vedi mai il tramonto.
dopo, buio. la luce manca ovunque forse la stanno usando per preparare gli spalti per la parata del festival della francofonia. al buio hai voglia di bere. al buio scorri i baracchini all’aperto lungo la strada, un mix dii polvere e chiasso e musica. al buio ti siedi e ordini una birra. vicino a te le donne fan bella mostra ancheggiano a suon di musica rossetti e profumi dolciastri boccoli e lustrini. chissà se stasera trovo l’uomo per me. o perlomeno, che sia uno che mi possa pagare bene.

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