in giro si vede un sacco di polizia perché a ottobre c’è il
festival della francofonia e verrà anche holllande. evento di porestigio per la
città. sissignori, siete nella più
grande città francofona al mondo. più grande di parigi. più grande di montreal.
persino più grande di parigi e montreal
insieme.
i grandi boulevard non sono meglio delle periferie di Matete
o Lemba. sì certo c’è pulizia e ordine e grandi boulevard che sembra di essere
sui champs elysées. ma lo squallore è infinito. cemento e puzza di gas di
scarico e grattacieli di ferro e grigio a picco sullo smog e sui negozi di
diamanti del centro. sfilano cortei a sirene spiegate, una testa bianca sul
sedile posteriore capelli cotonati e occhiali finto gucci.
fa caldo e sul taxi collettivo ti sembra di scioglierti
insieme alla puzza di gasolio e nafta e carburatori mai puliti. il solito
imbottigliamento dell’ora di punta. c’è così tanto smog che non vedi mai il
tramonto.
dopo, buio. la luce manca ovunque forse la stanno
usando per preparare gli spalti per la parata del festival della francofonia.
al buio hai voglia di bere. al buio scorri i baracchini all’aperto lungo la
strada, un mix dii polvere e chiasso e musica. al buio ti siedi e ordini una
birra. vicino a te le donne fan bella mostra ancheggiano a suon di musica
rossetti e profumi dolciastri boccoli e lustrini. chissà se stasera trovo l’uomo
per me. o perlomeno, che sia uno che mi possa pagare bene.
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